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Ci ha lasciati Carmelo Lucatelli

Si è spento sabato 22 dicembre Carmelo Lucatelli, commodoro dello Yacht Club Adriaco, appena nominato ad aprile dopo la scomparsa di Gabrio de Szombathely.
Venerdì 28 dicembre, a seguito delle esequie a S.Antonio Vecchio, si terrà una commemorazione anche presso il Club per ricordare Carmelo come socio, eccellente professionista, ma soprattutto come uomo dalle grandi passioni e dall\’ironia sottile.

\"\"Lucatelli, classe 1926, ingegnere meccanico navale laureatosi a Genova, eredita la passione per le barche dal padre Giuseppe, storico atleta dell\’Adriaco, molto legato alle redici piranesi di una parte della famiglia. Comincia a lavorare presso l\’Arsenale per poi passare a collaborare con il suocero Nicolò Martinoli nella società di navigazione \”Lussino\”. Conclusa questa esperienza, si dedica alla consulenza per i registri assicurativi navali, in particolare norvegesi ed americani; viene chiamato a periziare sinistri importanti ed è membro di collegi arbitrali inerenti avarie generali marittime salite agli onori della cronaca, prima fra tutte quella della nave jugoslava \”Cavcat\”, che con il carico altamente tossico venne speronata ed affondata nel 1975 al largo di Otranto.

Accanto all\’attività di perito, svolta fino ad 80 anni compiuti, Carmelo Lucatelli ha sempre coltivato l\’amore per il mare ed in particolare per la sua amatissima \”Incoronata\”, scafo in legno del progettista inglese Alan Buchanan costruita nel 1960 dal cantiere Apollonio ed utilizzata ancora di recente per regate e crociere.

Profondo conoscitore della natura, all\’ennesima vittoria di una storica edizione della \”Transadriatica\”, venne definito in un articolo sul Piccolo \”il navigatore delle stelle\”, per la bravura nell\’orientarsi grazie alla posizione degli astri senza l\’ausilio di strumenti.

Nonostante il mare sia stato sempre il suo elemento prediletto, tanto da portarlo a fare bagni fino a quest\’estate, per Carmalo Lucatelli la natura non è stata solo sinonimo di coste dalmate ed adriatiche che conosceva a menadito: ha voluto dire anche Carso e Val Rosandra, le passeggiate a osservare i fiori e le gare di sci con gli amici del CAI.

Il suo essere lupo di mare, serio, disciplinato, sempre attento ai cambiamenti metereologici, ma pronta alla battuta lo avrebbe portato a commentare la gioranta di sole successiva alla sua dipartita con una delle sue battute: \”che bella giornata, pecà per quei che xe morti ieri\”.

Comunicato stampa 26 dicembre 2012
Ufficio Stampa Yacht Club Adriaco
Francesca Pitacco